mercoledì 25 gennaio 2012

ECONOMIA REALE E DISPONIBILITÀ ENERGETICA

di Miriano Botteghi.

Lo scopo di questo Blog è dimostrare quanto segue:
  1. la grande disponibilità Energetica di questa fase storica è, direttamente o indirettamente, “il motivo” del proliferare della razza umana sul pianeta!
  2. il petrolio a "buon mercato" è finito e la sua disponibilità ha raggiunto il "Picco", probabilmente, nel 2008.
  3. una disponibilità esponenzialmente crescente di Energia è condizione necessaria affinché l'economia, nel suo complesso, possa crescere.
  4. un eventuale indice globale delle attività economiche presenta, necessariamente, una forma grafica simile a quella del costo del petrolio nello stesso periodo di riferimento a dimostrazione dell'influenza reciproca dei due importanti indicatori.
Prezzo petrolio dal 2002 a novembre 2011:


Baltic Dry Index (principale indicatore di andamento dell'economia mondiale) dal 1985 al 2008:


Il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.
Il BDI riassume le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale "dry", quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e "bulk", cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell'offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.


SE PRENDIAMO IN ESAME IL PERIODO CHE VA DAL 2002 AL 2008, IN TUTTI E DUE I GRAFICI, SI EVINCE IMMEDIATAMENTE LA SOMIGLIANZA INEQUIVOCABILE DELLE DUE CURVE, A DIMOSTRAZIONE DELLA DIRETTA INFLUENZA RECIPROCA CHE ESISTE TRA QUANTITA' DEGLI SCAMBI MONDIALI E COSTO DEL PETROLIO!

PREVEDERE L'ANDAMENTO ECONOMICO, ROMPICAPO DEGLI ECONOMISTI, DIVENTA FACILE CONFRONTANDO I DUE GRAFICI SOPRA RIPORTATI. QUANDO GLI SCAMBI TENDONO AD AUMENTARE RAPIDAMENTE (CURVA RIPIDA A SALIRE, SUL BALTIC DRY INDEX), ANCHE IL COSTO DEL PETROLIO SALIRÀ ALTRETTANTO RAPIDAMENTE (NON ESSENDO ILLIMITATAMENTE DISPONIBILE). PIÙ ALTO SARA' IL VALORE DEL PETROLIO RAGGIUNTO (IN $), PIÙ RIPIDA E ROVINOSA SARA' LA DISCESA DELL'ECONOMIA MONDIALE CHE NON POTRÀ SOSTENERNE IL COSTO (COME E' SUCCESSO NEL 2008). 

PERO' ATTENZIONE: DA UN'ATTENTA ANALISI DEI DUE GRAFICI, SI INTUISCE CHE IL COSTO DEL PETROLIO, PUR SALENDO E DIMINUENDO, TENDENZIALMENTE AUMENTA SEMPRE. E' COME QUANDO DUE PERSONE GIOCANDO A PING PONG IN TRENO, DANNO L'IMPRESSIONE CHE LA PALLINA VADA AVANTI E INDIETRO MA, IN REALTÀ, LA PALLINA, VA SEMPRE AVANTI! 

LA VERITÀ E' CHE DA MOLTI ANNI NON VENGONO PIÙ SCOPERTI POZZI DI APPREZZABILE CAPACITA' PRODUTTIVA.  STIAMO ATTINGENDO ALLE RISERVE E, MOLTI PAESI, DA PRODUTTORI NETTI, SONO DIVENTATI CONSUMATORI DEL LORO STESSO GREGGIO. LA STESSA SORTE POTREBBE TOCCARE ALLA RUSSIA, CHE RAPPRESENTA CIRCA IL 5% DEL PETROLIO MONDIALE! LE CONSEGUENZE ECONOMICHE SAREBBERO IMPREVEDIBILI....

IL PETROLIO A BUON MERCATO E' FINITO. L'ERA DEL PETROLIO STA PER FINIRE!

L'EROI CIOÈ IL RITORNO ENERGETICO DELL'INVESTIMENTO, E' COSTANTEMENTE  DIMINUITO NEGLI ULTIMI ANNI. 
IL TEMPO E' SCADUTO, O INVESTIAMO IMMEDIATAMENTE GRAN PARTE DELL'ENERGIA RIMASTA PER SOSTENERE IL CAMBIO DI REGIME ENERGETICO,  OPPURE, RISCHIAMO CHE L'ENERGIA RIMASTA NON SARA' MAI PIÙ' SUFFICIENTE!! 

JEREMY RIFKIN NEL SUO LIBRO "LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE" HA INDICATO A TUTTI LA STRADA GIUSTA DA SEGUIRE PER RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO DEL CAMBIO DI REGIME ENERGETICO. STA A NOI FARE IN MODO CHE LA FINE DELL'ERA DEL PETROLIO, NON COINCIDA CON LA FINE DELLA NOSTRA CIVILTÀ'.


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Frequentavo la scuola media inferiore quando iniziai a domandarmi in che modo l’umanità passò dal baratto alla moneta. Il mondo semplice dello scambio era facile da intuire, immediato. La moneta però è un simbolo del nostro lavoro, del nostro produrre, pensavo! Intuivo già che un eccesso di moneta prodotta, avrebbe causato un eccesso di domanda con conseguente aumento dei prezzi (inflazione)! Come erano riusciti gli stati a calmierare la produzione di moneta proporzionandola al reale prodotto dei suoi abitanti? Quali regole avevano seguito? Immaginavo per semplificare, uno Stato in cui, tutti gli abitanti, scambiavano uova. Le importazioni sarebbero state pagate in uova. La moneta circolante era “l’uovo”, anzi, le uova disponibili! Quelle spese, semplicemente, non c’erano più!

Poi seppi che la quantità di moneta circolante era legata alla quantità aurea delle riserve possedute da ogni Stato. La cosa, anche se intuitivamente sensata, mi confondeva un po’. Mi sembrava che il denaro, simbolo del nostro “produrre”, fosse diventato altresì, “simbolo di un altro simbolo”…. l’oro! Si perché l’oro non ha un valore costante e non è immediatamente collegabile con la produzione interna di uno stato. Ma un senso lo vedevo comunque: l’oro rappresentava le uova messe da parte, ancora disponibili per il “baratto”. Ma c’era comunque qualche cosa che non mi tornava. Le uova hanno un valore tangibile, biologico! Avremo sempre bisogno delle uova! L’oro era davvero in grado di surrogare le uova? In altre parole: in un momento di crisi generalizzata e profonda dell’economia, la gente avrebbe ancora desiderato l’oro come le uova? E in questo caso limite, cosa sarebbe successo? Non avremmo rischiato un eccesso di moneta in circolazione, in altre parole l’inflazione?


Negli anni successivi le mie conoscenze ed esperienze tecniche, mi hanno suggerito nuove prospettive da cui osservare il problema.  Per produrre tutto quello che ci circonda, compreso l’uovo, dobbiamo spendere energia, esprimibile in Joule (l’unità di misura “dell’energia”)! Nel conteggio dei Joule necessari a produrre un uovo, vanno incluse tutte le varie fasi. Per ciascuna fase, saranno necessari un certo numero di Joule. La somma ci darà il totale dei Joule necessari a produrre un uovo. Ad esempio il mangime delle galline per essere prodotto, deve essere seminato in un campo fertilizzato e lavorato. Il fertilizzante, ad esempio il fosforo, deve essere prima estratto poi lavorato e trasportato con grande dispendio di Joule. Poi occorre sommare l’energia per far muovere i trattori fino all’energia necessaria alla consegna delle uova. Una lunga filiera di consumi e quindi di Joule, per avere come prodotto l’uovo, ma anche tutto il resto! 


In altre parole, cominciai ad intuire che l’energia sta alla base di tutte le nostre attività e che la moneta, se avesse dovuto surrogare qualche cosa, questo non sarebbe dovuto essere l’oro, ma bensì, l’energia disponibile!! Di fatto ciò avviene automaticamente. Disporre di maggiore energia, permette incrementi di produzione, in altri termini di aumentare l'offerta. Ne conseguono bassi tassi di inflazione e cioè, un alto potere di acquisto. Viceversa quando l'energia scarseggia, la produzione non può soddisfare la domanda. La moneta si deprezza a causa dell'inflazione. 
Il valore della moneta quindi, è soprattutto conseguenza della disponibilità energetica! Nei momenti di abbondanza, il prezzo del Petrolio si è mantenuto basso, unitamente all'inflazione. Se nel 2008, il Petrolio non avesse raggiunto i 148 dollari al barile, l'inflazione non sarebbe aumentata e, con essa, non sarebbero aumentati i tassi dei mutui subprime!! Non sono stati i mutui a scatenare la crisi finanziaria ma l'eccessiva domanda di petrolio e la conseguente impennata del suo prezzo!! Non va confusa la causa con l'effetto!!


Qualunque “lavoro”, dal semplice muovere un braccio, alla costruzione di una porta aerei, ha un “costo” in termini energetici. Un numero preciso di Joule (o di Watt, se preferiamo il Watt come unità di misura energetica), è necessario per svolgere qualsiasi azione in questo Universo! Siccome la quantità di Energia disponibile nell’Universo stesso è limitata, anche il numero delle azioni possibili, sarà anch’esso limitato.
L'energia è definita come la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro.

Ma quali sono le fonti energetiche, abitualmente utilizzate nel lavoro quotidiano, ai giorni nostri?
Il nostro corpo per muoversi trae energia dagli alimenti. Quelli vegetali assorbono energia direttamente dal sole per mezzo della fotosintesi clorofilliana. Direttamente o indirettamente, tutti gli esseri viventi si “nutrono” di energia solare. Il fuoco è una reazione chimica tra un combustibile (ad esempio legna, carbone o petrolio) ed un comburente (ossigeno). Possiamo asserire, usando termini impropri dal punto di vista scientifico ma utili come esempio per aiutarci a capire che, la legna (e tutti i combustibili fossili),  è del tutto assimilabile ad energia solare “condensata”.  
Il petrolio deriva dalla maturazione termica di materia organica rimasta sepolta e senza ossigeno. Anch’esso deve la sua esistenza alla luce solare che dette vita alla materia organica dalla quale ha avuto origine.

Praticamente tutte le fonti energetiche utilizzate ai giorni nostri, tranne una, quella nucleare, hanno avuto la loro origine nel Sole.

Per rispondere alla nostra domanda iniziale, quali sono le fonti energetiche utilizzate nel nostro lavoro quotidiano, analizziamo i vari processi produttivi di un'automobile:

Qualunque artefatto, prima di essere realizzato, dovrà essere concepito. Le principali fonti energetiche per svolgere questo compito sono due, quella elettrochimica biologica utilizzata dalla mente umana (di origine solare) e quella elettrica utilizzata dai moderni Computer. 

Una volta terminato il progetto dell’auto, si passa alla trasformazione delle materie prime necessarie alla costruzione. Le principali fonti energetiche utilizzate dall’unità produttiva sono in genere tre: Elettricità per far muovere le macchine di produzione, biologica di origine solare per far muovere i tecnici addetti al controllo delle macchine, fossile (es. Gas naturale o derivati del petrolio), per riscaldare gli ambienti lavorativi, elettricità per raffreddarli.
Tutte le fasi successive di assemblaggio e trasporto dei componenti necessiteranno delle medesime fonti energetiche.

Da tutto ciò si intuisce quanto segue:

  1. tutti i settori, compresa (soprattutto) l’agricoltura, necessitano di grandi quantità di Energia.
  2. una società sarà tanto più efficiente quanta meno Energia utilizzerà a parità di Prodotto Interno Lordo (P.I.L.).
  3. qualsiasi economia, per aumentare il suo P.I.L., deve aumentare esponenzialmente il suo consumo energetico e/o migliorare la sua "efficienza economica".*
  4. qualsiasi fenomeno (e l'economia non fa eccezione), non può crescere illimitatamente in un sistema chiuso e, il pianeta, è un sistema chiuso!

* A peggiorare la situazione c'è il fatto che, secondo un'analisi di Vaclav Smil, negli ultimi 10 anni, l'efficienza energetica dell'economia giapponese è diminuita del 10%!



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7 commenti:

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  2. la mia attuale opinione a riguardo problema energetico è che l'uomo a causa della sua natura si trova in una situazione assimilabile ad una specie in via d'estinzione. probabilmente l'unica soluzione reale al problema "uomo" sulla terra è rappresentata dall'estinzione.

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  3. @ Alessandro: prima di arrivare all'estinzione, visto che l'uomo è dotato di acume e intelligenza (e nel passato ne abbiamo avute di prove in tal senso), è doveroso percorrere (tutti insieme, consapevolmente e velocemente) strade alternative e imboccare la via della TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, basata sull'utilizzo delle energie rinnovabili. Le consiglio la lettura di un testo fondamentale per capire a fondo la portata del problema ed eventuali soluzioni: "La terza rivoluzione industriale" di Jeremy Rifkyn.

    @ Miriano: un lavoro impeccabile...una vera opera, ben scritta, di divulgazione scientifica alla portata di tutti.

    Grazie a persone veramente preparate, spinte dalla curiosità e dedite al proprio lavoro con passione, sarà possibile sensibilizzare "l'uomo" e cercare una soluzione reale al rischio di estinzione (per dirla con le parole di Alessandro) della nostra specie.

    Grazie, Miriano, per avermi aperto gli occhi.

    Un abbraccio

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  4. @ Alessandro: non abbiamo ancora terminato le risorse energetiche del pianeta. E' vero che la nostra economia potrebbe collassare molto prima che questo avvenga. Di fatto, i dati in mio possesso, mi inducono a pensare che il 2008 sia stato anche il picco del P.I.L. (medio) mondiale! Ma dobbiamo avere fiducia nella scienza! Non a parole ma sostenendola! La tecnologia ha reso possibile l'utilizzo di immense riserve energetiche, adesso in esaurimento. E' in tecnologia che dobbiamo investire tutte le nostre ultime risorse per trovare delle valide alternative. Purtroppo, al momento, tutte le fonti rinnovabili hanno un bassissimo ritorno energetico dell'investimento (EROI), il che le rende ancora parzialmente immature. Ma è solo quella la strada che potrà salvare la nostra civiltà. I veri e unici "tecnici" sono i fisici, i geologi, gli ingegneri. Grazie a loro, nel bene e nel male, oggi possono vivere sul pianeta circa 6,5 miliardi di persone in più che, altrimenti, non esisterebbero.

    @ Nami: Grazie dei complimenti. Spero di riuscire ad essere sempre all'altezza delle aspettative. Un abbraccio anche a te.

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  5. Il primo obiettivo da raggiungere è la consapevolezza globale di quello che descrive il blog; senza quest'ultima possiamo fare ben poco. Finché c'è un'ignoranza collettiva su tale argomento, gli interessi economici sono troppo elevati per sollevare il problema. Bisogna divulgare queste informazioni e NON aspettare che lo facciano altri al posto nostro, perché gli "altri" SIAMO NOI! La presa di coscienza di questa situazione dovrebbe far sentire ognuno di noi responsabile del futuro di tutti.

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  6. Articolo interessante e alla portata di tutti.
    Il problema energetico è realei, l vero scoglio sarà passare da una fonte di energia esauribile (carbone, gas, petrolio), ad una rinnovabile e le uniche fonti che ci sono le conosciamo (acqua, calore della terra e del sole, vento) e di sistemi alternativi per sfruttare queste fonti sono stati fatti, ma non hanno avuto un grande esito).
    Credo che verrà trovata una soluzione, ma per come stanno andando le cose, per questioni politiche ed economiche, credo che fino a quando l'ultima goccia di pretrolio non sarà estratta il sistema continuerà su questa strada, colpa delle multinazionali in primis; la mia idea, ed è scontatissima, è che andremo sempre di più verso il nucleare per produrre energia elettrica, che sostituirà il petrolio nel mondo dei trasporti.
    Quelli che parlano di estinzione dovrebbero un attimino ripassare Storia e vedere come è nato e si è sviluppato l'uomo, se le cose andranno verso il peggio, si potrà parlare di fine del sistema e dello stile di vita che abbiamo oggi, non di estinzione.

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    1. Tutti noi Mirko possiamo fare la nostra parte verso il mondo che vorremmo. Avere consapevolezza del costo energetico di ciascuna nostra azione quotidiana e del suo inevitabile e conseguente impatto ambientale potrebbe veramente fare la differenza e aiutarci a dirigerci nella giusta direzione. In altre parole tutti insieme abbiamo un potere enorme e cioè il potere di acquistare ciò che riteniamo più efficiente e più ecologico. Visto da questa angolazione il problema appare nella sua vera identità: si tratta di un problema culturale! Se la maggior parte dei 7 miliardi di abitanti sul pianeta fossero a conoscenza delle conseguenze dei loro acquisti e delle loro azioni, potremmo decidere veramente le sorti della nostra specie. Ad esempio se fossimo consapevoli che conviene dal punto di vista dell'efficienza energetica mangiare proteine vegetali invece che proteine animali (oltre che giovare alla salute...), aiuterebbe in modo determinante! Ogni scelta ha la sua controparte meno efficiente. Diffondere cultura energetica è il modo migliore per creare le fondamenta del cambiamento. Lo strumento per capire le conseguenze delle nostre azioni è stato inventato molto tempo fa: si tratta della TERMODINAMICA! :-)

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